SPORT E VITAMINA D il sole migliora le prestazioni
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Introduzione
Il sole è visto spesso in termini negativi nello sport, perché può essere causa di maggiore fatica e "sofferenza" durante l'allenamento, ma in realtà può rivelarsi un ottimo alleato. L'esposizione al sole, specialmente in estate, permette di aumentare naturalmente i livelli di vitamina D, una sostanza che oltre a migliorare la salute dell'organismo, collabora alla solidità dello scheletro e al potenziamento della forza e della funzionalità muscolare.
Si scrive vitamina D si legge salute
Per ossa forti nella vita come nello sport
La funzione più
nota della vitamina D è quella di favorire il metabolismo di calcio
e fosforo e il loro fissaggio nelle ossa, collaborando
alla formazione
e l'accrescimento dello scheletro in età evolutivae
al mantenimento della massa ossea in uno stato ottimale in età
adulta.
Alcuni studi hanno osservato che livelli
insufficienti di vitamina D possono causare malattie come il
rachitismo nei bambini e la più rara osteomalacia negli adulti,
dovute a una cattiva mineralizzazione ossea, e aumentano il rischio
di contrarre diverse malattie osteoarticolari, come artrite e
osteoporosi, quest'ultima diffusa soprattutto nelle donne
all'incirca dopo i 50 anni di età e negli uomini dopo i 65 anni.
In campo sportivo bassi
livelli di vitamina D aumentano il rischio degli atleti di contrarre
fratture, specie a carico del femore.
Avere
adeguati livelli di vitamina D, oltre che di calcio e fosforo, è
importante per tutti, in tutte le fasi della vita, per muoversi e
svolgere le attività quotidiane; quest'aspetto è fondamentale
soprattutto per gli sportivi per avere unoscheletro
forte e robusto in grado di "sopportare" gli sforzi e gli
impatti sul terreno. Tuttavia
gli studi sulla vitamina D si sono spinti oltre e hanno messo in
evidenza la sua importanza a livello muscolare, nonché i risvolti in
termini di performance atletiche.
Vitamina D e prestazioni sportive
Nel '900 alcuni atleti e allenatori avevano avuto l'impressione che l'esposizione al sole aumentasse le prestazione sportive; da allora in avanti sono stati condotti diversi studi che hanno confermato questa ipotesi, individuando dei recettori di questa vitamina in vari organi e parti del corpo, tra cui i tessuti muscolari. Tra le fibre più sensibili all'azione della vitamina D ci sono le fibre di tipo 2, quelle coinvolte nel mantenimento dell'equilibrio e nella contrazione rapida e di breve durata. Tale vitamina è inoltre in grado di aumentare la forza e l'attività dei muscoli e rallentare la perdita di massa muscolare che ha luogo con l'età. Anche negli sport aerobicibuoni livelli di vitamina D danno i loro risultati, abbassando la frequenza del battito cardiaco e migliorando l'ossigenazione dei tessuti.
Livelli ideali, carenze e conseguenze nello sport
La vitamina D
si misura quantificando i livelli di 25(OH)D presenti nel sangue ed
esprimendo la sua concentrazione in nanogrammi per millilitro
(ng/ml).
Gli intervalli di misurazione sono i seguenti: