"Non scrocchiarti le dita che ti viene l'artrosi!"
FALSO
Perché non dovremmo mai scrocchiarci le dita delle mani, la schiena o le ossa in generale?
Non c'è una ragione reale per cui non dovremmo farlo. Nessuno studio ha mai rilevato una connessione tra scrocchiarsi dita ecc e qualunque malattia/condizione fisica negativa. E di nuovo si riconferma il fatto che non si dovrebbero iniziare le domande con perché.
Le
dita, o meglio, le nostre articolazioni delle dita, sono immerse in
un liquido detto fluido
sinoviale,il
quale svolge una funzione di lubrificazione. Quando noi muoviamo le
dita, tale fluido rilascia dei composti gassosi che vanno a occupare
la spazio vuoto che si viene a creare tra le falange, e quando noi
andiamo a "scrocchiare" le nostre dita, non facciamo altro
che far scoppiare le piccole bolle di questi gas. Tuttavia,
quest'operazione produce bollicine ancor più piccoline, che col
tempo saranno di nuovo della stessa dimensione di quelle che vengono
scoppiate (per questo dobbiamo attendere un po' prima di
"riscrocchiare" le nostre dita).
La spiegazione più solida a questo rumore corporeo fu avanzata per la prima volta nel 1971: il "pop" che sentiamo è dovuto allo scoppio di alcune bolle che si formano nel liquido sinoviale, un fluido che agisce da lubrificante delle articolazioni (le strutture che mettono in contatto due o più ossa). Ogni volta che stiriamo le dita, l'improvvisa espansione del liquido porta alla formazione di bolle (per il fenomeno della cavitazione: lo stesso all'origine delle bollicine di CO2 in una bibita appena aperta). Quando queste bolle collassano, per la compressione producono rumore.
Questa teoria è suffragata dal fatto che le dita appena scroccate non fanno più rumore per una ventina di minuti - il tempo necessario alla formazione di nuove bolle. Nulla sembrava poterla scalfire finché, nel 2015, uno studio in risonanza magnetica ha dimostrato che anche dopo lo "scoppio", le bolle persistevano.
E qui si è inserito il lavoro di Vineeth Chandran Suja, dottorando dell'Università di Stanford. Poiché è molto difficile visualizzare con strumenti diagnostici bolle del raggio di 200 micrometri (ossia 200 volte un millesimo di millimetro), il ricercatore, che studia la formazione di bolle nei fluidi industriali, ha affrontato il problema con un approccio matematico.
Ha creato un modello di una bolla di cavitazione nel liquido sinoviale che ha sottoposto, virtualmente, a sollecitazioni di pressione. Quindi, ha analizzato le onde acustiche formate dalla deformazione della bolla e ha scoperto che corrispondono esattamente al rumore delle dita scroccate, anche quando la bolla collassa, ma non scompare del tutto.
Il collasso improvviso causa la variazione di pressione, che è percepita come un suono. Un suono anche molto intenso, che può raggiungere gli 83 decibel (il rumore di un camion pesante che passi a breve distanza dal marciapiedi).
inoltre, quest'abitudine non è dannosa come alcune persone credono, infatti il medico californiano Donald Unger ha eseguito tantissime tecniche per scrocchiarsi le dite di una sola mano, tenendo l'altra "a riposo", per sessant'anni, venendo a scoprire che le mobilità delle sue mani risulta di pari livello. Però c'è da dire che lo studio pubblicato su "Annals of Rheumatic Diseases" afferma che può portare ad un rigonfiamento delle mani e ad una lieve debolezza nella presa manuale, ma non c'è nessun rischio di artrite.