FEGATO e osteopatia

19.04.2022

Introduzione

In virtù dei rapporti meccanici, della vascolarizzazione e dell'innervazione, sintomi di un fegato congestionato e/o in disfunzione possono essere: cervicalgia ed emicrania, nausea, cervicobrachialgia, periartrite scapolo-omerale, dorsalgia. Possono comparire una serie di disturbi conseguenti alla congestione portale come pelle secca o grassa, alopecia, alitosi, infezioni polmonari, mal di gola, infezioni delle vie urinarie, sciatalgia sin. Ci può essere stanchezza al risveglio, un abbassamento delle difese immunitarie e intolleranza ad alcuni alimenti soprattutto grasso, zucchero, alcool. Se la disfunzione non viene trattata, non si correggono le cause primarie, persistendo a lungo può sfociare, nel tempo, in una vera e propria patologia del fegato o, parallelamente, le tensioni alla base della sintomatologia cronicizzano causando artrosi e discopatia cervico-dorsale, lesione della cuffia dei rotatori, alterazione della postura, insonnia, e così via.

Per quanto riguarda la cervicalgia, la sua connessione con eventuali disfunzioni epatiche trova riscontro nell'anatomia e nella neurologia. Il fegato è infatti in contatto diretto con il diaframma, nella sua porzione superiore.

La capsula , detta anche Capsula di Glisson, che riviste il fegato, è innervata dal nervo frenico esattamente come il diaframma. Il nervo frenico è uno dei più importanti nervi del plesso cervicale, e trae la propria origine dai segmenti vertebrali di C3-C4-C5.

Tramite il riflesso viscero-somatico un sovraccarico funzionale o una congestione a livello del fegato può scatenare un sintomo doloroso in sede cervicale media.

Ovvio che per il risultato del trattamento osteopatico nella riduzione dei dolori della spalla e dolori della cervicale il cambio di vita è necessario .

Vi sono evidenze di come il trattamento osteopatico del fegato, oltre che della milza, sia stato efficace nel migliorare la sintomatologia dolorosa vertebrale e nella risposta immunitaria dei pazienti . Con l'ausilio di tecniche manipolative, in cui l'osteopata si è sintonizzato con la mobilità del viscere (gestita dai movimenti di ascesa e discesa del diaframma) si induce il fegato nella direzione meno facilitata.

Attraverso delle tecniche di drenaggio/pompaggio emo-linfatico si migliora il deflusso del sangue linfo-venoso del fegato.

Ci tengo a ricordare...

che l'Osteopatia non cura una patologia bensì normalizza delle disfunzioni. Si definisce "disfunzione osteopatica" la restrizione totale o parziale di mobilità articolare, viscerale o cranio-sacrale. La perdita parziale di mobilità favorisce l'apparizione di disturbi funzionali che nel tempo possono diventare malattia. Le disfunzioni osteopatiche possono essere provocate da traumi, sforzi violenti, stress posturali, essere riflesse o secondarie ad altre disfunzioni.

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Gianluca Ciraci - MioDottore.it