Cicatrici e osteopatia: esiste un rimedio?
Ogni cicatrice è diversa
La pelle è l'organo più esteso del corpo umano e quando subisce un trauma (ferita, lacerazione, intervento chirurgico) si instaura un naturale processo di guarigione, di cui la cicatrice è l'esito finale di questo processo di riparazione della pelle.
Ogni cicatrice è diversa e ciò dipende dal soggetto stesso, dal tipo di pelle e ovviamente dalla profondità e dall'estensione della ferita.
Una delle conseguenze più frequenti delle cicatrici, soprattutto quelle post chirurgiche, sono le aderenze, in cui i vari strati tessutali sono "incollati" l'uno con l'altro. Questo provoca un anomalo collegamento tra strutture che anatomicamente non dovrebbero essere collegate, e il mancato, se non nullo, scivolamento del tessuto cicatriziale sui tessuti sottostanti, creando delle continue trazioni e diminuendo la mobilità tissutale.
Cosa può fare l'osteopata per le cicatrici?
Ecco dove l'osteopata può intervenire per migliorare le funzionalità della zona coinvolta.
È importante non dimenticare che le cicatrici e le aderenze possono provocare problemi, quali dolori locali o riferiti, rigidità, ridotta flessibilità, disturbi viscerali, anche a distanza di molti anni dal trauma o dall'intervento.
L'osteopata
può intervenire attraverso un approccio fasciale sul tessuto
cicatriziale e delle aderenze, il cui scopo non potrà mai essere di eliminare
la cicatrice bensì di aumentare la funzionalità delle strutture
coinvolte, riducendo l'interferenza che le aderenze possono avere sui
tessuti e organi circostanti.
L'obiettivo del trattamento osteopatico è quindi quello di mobilizzare l'area della cicatrice attraverso un approccio meccanico ai tessuti fasciali e connettivali che creano l'aderenza. Possono essere usate diverse tecniche tra cui le maggiormente utilizzate solo la semplice mobilizzazione, il pinzamento e lo stretching e allungamento tissutale.